La bela Rosin, moglie del re Vittorio Emanuele II, scelse stoffe azzurre per la sua camera da letto a Villa Petraia, mentre sul baldacchino del letto volle capsule di papavero che alludessero al sonno.
Comunque re e regina avevano camere separate, anzi quartieri separati e così anche Granduca e Granduchessa medicei, questo secondo il cerimoniale dell’epoca.